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La grazia e la giustizia: perché Dio ci perdona?

Focalizziamo la nostra attenzione sul versetto 7 del capitolo 1 della Lettera agli Efesini:

«In lui abbiamo la redenzione mediante il suo sangue, il perdono dei peccati secondo le ricchezze della sua grazia»   (Efesini 1:7).

Paolo dice che in lui, cioè in Cristo, abbiamo il perdono dei peccati e questo perdono mostra la ricchezza della grazia di Dio.

Il concetto di grazia potrebbe essere spiegato pensando ad un carcerato che, condannato a morte, chiede la grazia: il carcerato si trova in stato di detenzione e con una condanna che pende sulla propria testa per aver commesso qualche cosa di grave e, in tale condizione, chiede che possa essere “cancellato” il suo debito nei confronti della società. Se il carcerato mostra segni reali di pentimento, l'atto di clemenza nei suoi confronti può essere accordato ed egli può essere liberato.

La grazia totale non presuppone nemmeno un risarcimento dei danni subiti dalla parte lesa.

Il perdono ha come suo presupposto la grazia. Se qualcuno mi fa un torto, è la grazia che mi spinge a perdonarlo senza pretendere un indennizzo. La grazia offre ciò che uno non merita. Qualcuno ha fatto notare che il termine “perdono” contiene in sé la parola “dono”.

In maniera analoga, il perdono che possiamo ricevere da Dio è solo per grazia, un dono che noi non potremo mai ricevere per i nostri meriti, perché se dovessimo sforzarci di ottenerlo, allora ci verrebbe chiesto di pagare, e anche caro, il fatto di non aver riconosciuto Dio come Signore di ogni cosa, Lui che è il Creatore e Dio sovrano, e di aver vissuto fino a quel momento senza questa consapevolezza.

Ci chiediamo però: Dio ci perdona così facilmente, lasciandoci andare impuniti? Se Dio è un Dio giusto, in che modo la sua giustizia viene soddisfatta?

Queste domande esigono una risposta.

Notiamo che, nella società, il perdono non basta quando il torto è gravissimo, come, ad esempio, nel caso di un omicidio. Sebbene la persona che ha subìto la perdita possa essere disposta a perdonare, lo Stato non può rinunciare a fare giustizia. Accade la stessa cosa con la giustizia di Dio. Ogni peccato è grave perché va contro Dio, perciò la sua giustizia non può lasciarci impuniti come un giudice umano non può condonare i debiti che i criminali hanno contratto con la società.

E allora in che modo la giustizia di Dio rimane intatta, quando un peccatore viene perdonato? La risposta la troviamo nel versetto che abbiamo letto prima:

«In lui abbiamo la redenzione mediante il suo sangue, il perdono dei peccati secondo le ricchezze della sua grazia»   (Efesini 1:7).

Noi possiamo ricevere il perdono perché Cristo ha pagato per noi. A noi il perdono non costa niente, però a Gesù il nostro perdono è costato la vita. La nostra ubbidienza a Dio non sarà la chiave per ricevere il perdono, ma sarà il segno del perdono ricevuto, è il risultato della grazia di Dio. Dunque, è per il sacrificio di Cristo che noi possiamo ottenere il perdono dei peccati e con il suo sangue Dio ha fatto giustizia!

Nessuno di noi merita il perdono di Dio, possiamo essere perdonati solo per la sua grazia e la giustizia di Dio è soddisfatta perché Cristo, attraverso la sua vita, ha pagato per i nostri misfatti.

C’è un versetto nella lettera ai Filippesi sul quale ci vogliamo soffermare prima di concludere. Paolo, al capitolo 3, versetto 9, dice di aver rinunciato a tutte quelle cose che riteneva importanti nella sua vita pur di ricevere la salvezza di Cristo, «di essere trovato in lui non con una giustizia mia», dice l’apostolo, «derivante dalla legge, ma con quella che si ha mediante la fede in Cristo: la giustizia che viene da Dio, basata sulla fede».

Paolo ci insegna che nessuno può presentarsi a Dio ritenendosi giusto. Attraverso Cristo, però, Dio ci vede giusti perché Cristo ha adempiuto perfettamente tutta la giustizia e, quando crediamo in lui, tale giustizia ci viene messa in conto.

Essa ci viene data in dono, «viene da Dio», scrive Paolo, mediante la fede. Non possiamo ottenere la salvezza con i nostri sforzi, magari osservando i comandamenti o tutta la legge di Mosè. La salvezza deriva dalla fede in Cristo. Dio guarda alla perfetta giustizia di suo Figlio e dichiara coloro che per fede credono in Cristo giusti della giustizia che Cristo stesso rappresenta.

Questo è il messaggio del Vangelo: il giusto che muore per gli ingiusti, affinché gli immeritevoli possano accettare questo dono, possano presentarsi davanti a Dio ed ottenere salvezza. Una salvezza che è offerta a tutti, anche a te.

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