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Mercoledì, 17 Dicembre 2014 14:05

Giosuè

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Il libro di Giosuè racconta della conquista del territorio di Canaan da parte degli Israeliti, di come essi si allontanassero da Dio e come Egli, quando veniva invocato, li liberasse puntualmente. Purtroppo queste liberazioni non erano durature a causa della continua ricaduta nel peccato da parte del popolo di Israele.
Dio aveva dato la terra agli Israeliti con un patto incondizionato. Ad Abramo aveva detto

«A te e alla tua discendenza dopo di te darò il paese dove abiti come straniero: tutto il paese di Canaan, in possesso perenne; e sarò il loro Dio»  (Genesi 17:8)

Ciò nonostante, il possesso della terra era condizionato: bisognava combattere per conquistarla. Essi dovettero combattere le battaglie e prendere possesso dei nuovi territori. E, come Giosuè ricordò loro nel suo ultimo discorso prima di morire, la loro ubbidienza alla Parola di Dio avrebbe determinato il possesso duraturo della terra.


Giosuè, il cui nome significa “Dio salva”, fu il successore di Mosè ed un gran condottiero. Nato schiavo in Egitto, aveva quarant’anni al tempo dell’esodo dal paese della schiavitù, ottanta quando ricevette il mandato come successore di Mosè e centodieci al momento della sua morte. A Cadesh-Barnea, fu uno dei dodici uomini che andarono in missione ad esplorare il paese di Canaan e uno degli unici due che ritornarono con un rapporto favorevole, nella piena fiducia che Dio avrebbe dato loro la terra. Fu un uomo di coraggio, che dipendeva da Dio, una guida, un uomo di fede,  caratterizzato da entusiasmo e fedeltà.

 

IL LIBRO DI GIOSUÈ IN BREVE

I primi cinque capitoli del libro ci descrivono la preparazione alla conquista della terra promessa. L’attraversamento del fiume Giordano, per entrare nella terra di Canaan, rappresentò il principale punto di svolta della fede degli Israeliti. Per miracolo di Dio, l'acqua che scorreva nel fiume si fermò, permettendo così al popolo di attraversarlo e raggiungere la terra promessa. Quasi quarant’anni prima, i figli di Israele avevano affrontato una situazione simile, attraversando il Mar Rosso mentre erano in fuga dall’Egitto, per nascondersi nel deserto del Sinai. Ma invadere la terra di Canaan attraversando il fiume Giordano richiese molta più fede, perché, se attraversare il Mar Rosso per loro aveva significato la salvezza dall'esercito egiziano,  attraversare il Giordano, invece, significava andare volontariamente a fronteggiare le popolazioni bellicose che occupavano il paese.


Nei capitoli da 6 a 12 leggiamo la storia della conquista del paese. Un passo importante fu la conquista di Gerico che venne espugnata seguendo gli ordini precisi dati da Dio. L'intera vicenda, che tra l'altro è davvero avvincente, dimostra ancora una volta che nulla è impossibile a Dio, persino far crollare una città fortificata senza utilizzare nemmeno un'arma.


Dal capitolo 13 al 22, troviamo la ripartizione delle terre conquistate, mentre negli ultimi due capitoli leggiamo le esortazioni di Giosuè al popolo che aveva guidato alla conquista del paese.

Non ci furono solo vittorie, ma anche disubbidienze e sconfitte. Il libro di Giosuè mostra che, ogni volta che gli Israeliti facevano affidamento sulle proprie forze anziché su Dio, i risultati erano disastrosi, come pure quando permettevano che il peccato entrasse nella loro vita. Questo scritto ci presenta la fedeltà di Dio, che diede ad Israele la terra promessa, ma anche il parziale fallimento di Israele, che non riuscì a prenderne possesso pienamente.

Il concetto chiave del libro di Giosuè non è la vittoria, bensì che è Dio che dà la vittoria. Infatti leggiamo quasi sul finale del libro:

«E il SIGNORE diede loro pace da ogni parte, come aveva giurato ai loro padri; nessuno di tutti i loro nemici poté resistere davanti a loro; il SIGNORE diede loro nelle mani tutti quei nemici. Di tutte le buone parole che il SIGNORE aveva dette alla casa d'Israele non una cadde a terra: tutte si compirono»  (Giosuè 21:44-45).

 

06 giosue

Mercoledì, 17 Dicembre 2014 13:24

L'Antico Testamento

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L'Antico Testamento introduce il Nuovo Testamento, buona parte del quale non potrebbe essere compresa, se non si conoscessero gli scritti precedenti (tuttavia è consigliabile non cominciare la lettura dall'Antico Testamento in quanto il messaggio risulterebbe più faticoso da comprendere, suggeriamo invece, come anche riportato in questo articolo, di incominciare la lettura della Bibbia dal Nuovo Testamento).

La conoscenza di Dio, le sue caratteristiche di potenza, sapienza, bontà e santità le troviamo tutte già nei primi capitoli della Genesi e vi si fa riferimento in tutta la Scrittura. Anche la descrizione della natura dell’uomo e della sua caduta, che leggiamo sempre nella Genesi, sono indispensabili per capire la lettera che Paolo scrisse ai Romani e, soprattutto, la missione del Figlio di Dio e la storia della Redenzione. Vi troviamo anche già la promessa della venuta di Gesù.

L’Antico Testamento potrebbe essere definito anche, parzialmente, come una sorta di raccolta di antichi scritti ebraici, in quanto comprende la storia e la letteratura di un’intera nazione. Ma in realtà è molto di più, e lo si scopre andando avanti con la lettura fino alla fine della Bibbia.

L'Antico Testamento è suddiviso in quattro parti: Pentateuco, libri storici, poetici e profetici.

  1. Il Pentateuco narra degli inizi del mondo e introduce la storia di Israele; è suddiviso in 5 libri: Genesi, Esodo, Levitico, Numeri e Deuteronomio. Vi possiamo scoprire diverse caratteristiche di Dio:
    • la sua sovranità  sul creato e sulla scelta di un popolo attraverso Abramo e i suoi discendenti, ai quale promette anche il paese di Canaan come eredità;
    • la sua potenza  nel liberare il popolo;
    • la sua santità ;
    • la sua severità  verso gli increduli e la sua bontà verso il popolo scelto;
    • la sua fedeltà  nel condurre il popolo, che viene protetto fino all’ingresso nella Terra promessa.

  2. I libri storici sono dodici e descrivono le vicende del popolo d'Israele, come il suo ingresso nella terra promessa sotto la guida di Giosuè, la conquista del paese, le numerose infedeltà e i vari ritorni al Signore, l’introduzione della monarchia, le invasioni da parte di Assiri e Babilonesi fino alle deportazioni. Poi, dopo settant'anni di esilio, il ritorno in patria, la ricostruzione delle mura e del Tempio a Gerusalemme. Dopo tali avvenimenti, la narrazione si interrompe per un periodo di quattrocento anni.
    Tutto questo lo troviamo nei seguenti libri: Giosuè, Giudici, Rut, 1 e 2 Samuele, 1 e 2 Re, 1 e 2 Cronache, Esdra, Neemia e Ester.

  3. I libri poetici sono cinque e rappresentano dei veri capolavori di letteratura e soprattutto dei tesori spirituali.
    Nel libro di Giobbe, si parla di un uomo fedele a Dio, ma colpito da innumerevoli mali che suscitano interrogativi angosciosi ai quali la filosofia e la sapienza umana non sono in grado di trovare delle risposte.
    Nel libro dei Salmi troviamo invece molte espressioni di uomini di Dio, che ancora oggi sono una fonte inesauribile di consolazione e ci spingono a lodare Dio.
    I Proverbi sono per lo più una raccolta di massime di saggezza, concise e di sicuro impatto per chiunque le inizia a leggere e ad applicare alla propria vita.
    L'Ecclesiaste (che significa “predicatore”) è lo scritto di un re di Gerusalemme che, rivolgendosi al popolo di Dio senza rendere esplicito il suo nome, si interroga sul senso della vita.
    Il Cantico dei Cantici è una rappresentazione molto poetica che esalta l'importanza dell'amore tra gli sposi ed è una meravigliosa metafora dell'amore che lega Dio alla chiesa.

  4. I libri profetici raccolgono i messaggi dei profeti di Israele. Un profeta di Dio era un canale che egli usava per trasmettere la sua parola al popolo e annunciare anche eventi futuri.
    Israele aveva il compito di essere il portavoce di Dio fra gli altri popoli, ma, a causa delle continue infedeltà, veniva meno al suo compito.
    Per riportarlo all’ubbidienza, Dio suscitava continuamente dei profeti, il cui messaggio vivo e potente aveva non solo lo scopo di metterli in guardia dai pericoli comportati dall'idolatria e spingerli al ravvedimento, ma anche di annunciare la venuta e la gloria del Messia che li avrebbe liberati.
    Ognuno di questi profeti che si avvicendarono aveva caratteristiche particolari. Tutti parlarono di ciò che ancora non si vedeva e spesso morirono prima che le loro predizioni si avverassero, ma quello che Dio aveva ispirato loro si realizzò alla lettera nei secoli successivi e alcune loro profezie si stanno adempiendo sotto i nostri occhi.
    Non possiamo certo avere dubbi sul fatto che questa sezione della Bibbia abbia un messaggio anche per noi oggi: ciò che suscita davvero interesse è la rivelazione di Dio che contiene. L'intera Bibbia è un libro vivo e sempre pronto a comunicare i pensieri di Dio a chi li vuole conoscere.
    I libri profetici sono: Isaia, Geremia, Lamentazioni, Ezechiele, Daniele, Osea, Gioele, Amos, Abdia, Giona, Michea, Naum, Abacuc, Sofonia, Aggeo, Zaccaria, Malachia.

 

Mercoledì, 17 Dicembre 2014 12:45

Deuteronomio

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Il titolo “Deuteronomio” deriva dal greco e significa “seconda legge” o “ripetizione della legge”. Ormai, tutta la generazione che era uscita dall’Egitto e aveva ricevuto i Dieci comandamenti sul monte Sinai era morta durante i quarant'anni nel deserto. Una nuova generazione si stava preparando ad entrare in Canaan, la Terra Promessa, perciò la ripetizione non era certo superflua. Nel Deuteronomio, la legge viene descritta nel suo insieme e, in qualche modo, spiegata. Da quel momento in poi, sarebbe stata applicata in un contesto di vita diverso, non più nomade, ma di tipo stanziale, in quanto il popolo si sarebbe stabilito nel paese di Canaan. Il nuovo assetto avrebbe comportato delle piccole modifiche della legge in vigore, con lo scopo di adattarla all'inedita situazione.

Anche il Deuteronomio è ricchissimo di riferimenti e prefigurazioni che rimandano a Gesù. Clicca qui per leggere l'approfondimento «La figura di Cristo e il Deuteronomio»

 

IL DEUTERONOMIO IN BREVE

Il libro può essere suddiviso in tre parti principali, seguite da alcuni capitoli conclusivi di tipo storico.

La prima parte (capitoli 1-4) è sostanzialmente un excursus storico, nel quale vengono ricordati i punti salienti del viaggio compiuto nel deserto dalla generazione precedente. Mosè non trascura di far presenti anche i benefici che Dio ha elargito in quel lungo periodo di pellegrinaggio.

Nella seconda parte (capitoli 5-26), si trovano una ripetizione dei Dieci comandamenti, con annesse raccomandazioni a non dimenticarli, ed una ricapitolazione di tutti i principi morali e spirituali stabiliti da Dio. Se avesse messo in pratica le leggi di Dio, il popolo avrebbe goduto delle benedizioni promesse; quando se ne fosse allontanato, gli sarebbero toccate disgrazie, persecuzioni, esilio. I princìpi che leggiamo nel Deuteronomio si sono poi dimostrati veri in tutta la storia del popolo eletto da Dio.

La terza sezione (capitoli 27-28) può essere considerata come una conclusione delle parti precedenti. Troviamo qui l’ordine di scolpire le parole della legge sul monte Ebal, una proclamazione di benedizioni e maledizioni (come risultato dell’ubbidienza o della disubbidienza) e il rinnovo del patto che Dio aveva stipulato con il suo popolo.

I capitoli seguenti possiamo considerarli come un’appendice storica.
Mosè indicò pubblicamente come suo successore Giosuè e le ultime istruzioni furono rivolte ai leviti e ai sacerdoti, affinché leggessero periodicamente al popolo le parole della legge.
Nei capitoli 32 e 33, Mosè riporta un canto e una benedizione: con il primo, egli illustra l’amore del Signore verso il suo popolo e descrive Dio come una Rocca, un fondamento sicuro; con la benedizione che rivolge ad Israele, si comporta come un padre che, prima di morire, benedice i suoi figli.
L’ultimo capitolo, il 34, è il commovente racconto della sua morte.

A conclusione del libro, troviamo queste parole:

«Non c'è mai più stato in Israele un profeta simile a Mosè, con il quale il SIGNORE abbia trattato faccia a faccia»  (Deuteronomio 34:10).

È interessante notare che Dio cerca sempre un rapporto diretto con i suoi figli. E tu, sei pronto a sentire la voce di Dio?

 

05 deuteronomio

Mercoledì, 17 Dicembre 2014 11:02

Numeri

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Il titolo “Numeri” fu dato a questo libro dai traduttori della cosiddetta Settanta (traduzione in lingua greca della Bibbia ebraica, redatta presumibilmente tra il III e il I secolo a.C.), a causa dei due censimenti descritti nel libro: il primo, a due anni dall'uscita dall'Egitto, il secondo nei pressi del fiume Giordano, il quarantesimo anno. Come il resto del Pentateuco, esso è stato scritto da Mosè in persona. Dall’informazione che riceviamo da Deuteronomio 1:2, sappiamo che la distanza fra il Sinai e Canaan, cioè la terra promessa, sarebbe stata coperta in undici giornate di cammino:

«Vi sono undici giornate dall'Oreb, per la via del monte Seir, fino a Cades-Barnea.»

Invece il viaggio durò altri 38 anni: il popolo subì il giudizio di Dio a causa del peccato e dell'incredulità, perciò sarebbe stata una nuova generazione istruita da Mosè a portare avanti la conquista e gustare le benedizioni che Dio aveva promesso.

 

IL LIBRO DEI NUMERI IN BREVE

I primi dieci capitoli riguardano un periodo di poche settimane. Il libro dell’Esodo ci consente di seguire il popolo guidato da Mosè fino al monte Sinai, mentre in questa prima parte di Numeri troviamo i preparativi disposti da Dio prima della partenza dal Sinai verso la terra promessa. Prima che il popolo si mettesse in marcia, venne effettuato un censimento e vennero date istruzioni dettagliate sull’organizzazione dell’accampamento.

La seconda parte del libro, dal capitolo 11 al capitolo 21, ci racconta appunto i principali eventi di quel lungo periodo di migrazione.
In questi capitoli, troviamo narrate diverse situazioni in cui il popolo si rese colpevole contro Dio, mostrando un atteggiamento di opposizione e non di fiducia.
Israele si lamentava e ribellava continuamente e il Signore dovette correggerlo più volte, intervenendo anche nei confronti dei più fidati collaboratori di Mosè: Aronne e Miriam misero in discussione l’autorità del loro fratello, poi dieci dei dodici esploratori mandati a verificare la fattibilità della conquista del paese, spinsero il popolo a rifiutarsi di entrare in Canaan con un rapporto scoraggiante, nonostante Dio avesse detto di andare e conquistare il paese. Così, gli Israeliti peccarono ancora di incredulità e disobbedienza, e ciò costò all'intera generazione il dover vagare per il deserto tutti quegli anni, in attesa che tutti coloro che erano al di sopra dei vent'anni morissero, tranne Caleb e Giosuè, i soli fra gli esploratori che avevano creduto nella promessa di Dio.
Dio stava insegnando al popolo ad ascoltare bene la sua voce, a distinguere ciò che è spirituale da ciò che viene dall'impulso umano, e i quarant'anni nel deserto servirono a forgiarlo. In questa sezione, troviamo diversi rimandi anche alla figura di Cristo. Ti invitiamo a leggere un breve approfondimento sull'episodio del Serpente di Rame, raccontato appunto al capitolo 21.

La terza parte del libro, dal capitolo 22 al 36, ci racconta di un personaggio che sarà ricordato anche in altri scritti della Bibbia come il prototipo del falso profeta amante del denaro, che causa deviazioni dalla fede. Si tratta di Balaam, un indovino ingaggiato dal re di Moab per maledire Israele. Oltre l’episodio, per certi versi buffo, dell’asina che improvvisamente parla per far capire all'indovino che Dio era pronto a fermarlo dal maledire Israele, leggiamo pure come il Signore lo abbia usato, invece, per benedire il suo popolo. ( Leggi qui un approfondimento su Balaam.)
Nell'ultima sezione di Numeri, troviamo descritti leggi ed eventi vari. Giosuè viene designato come successore di Mosè e due tribù e mezzo si stabiliscono ad est del Giordano, prendendo possesso dei territori nel frattempo conquistati.

Il libro si conclude con le parole:

«Tali sono i comandamenti che il Signore diede ai figli d'Israele per mezzo di Mosè»,

come a voler sancire lo scopo finale del testo stesso, che rimane comunque legislativo.

 

04 numeri

Venerdì, 12 Dicembre 2014 14:36

Levitico

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Il libro precedente, l'Esodo, si concludeva con la costruzione del tabernacolo secondo le istruzioni divine e con la gloria di Dio che lo riempie. Nel Levitico si prosegue con regole e comandamenti sull'adorazione all'interno del tabernacolo: il Levitico si può definire il grande libro dell'adorazione. I Leviti, cioè i discendenti di Levi che costituivano una delle dodici tribù di Israele, furono scelti per svolgere il compito di sacerdoti nel tabernacolo.

Il testo inizia con la parola ebraica "Vayikra", che significa "Ed Egli chiamò". Dio era entrato nel tabernacolo e parlava da lì, non più dal Monte Sinai. Egli invitava le persone a un incontro con Lui nel tabernacolo, spiegando loro come comportarsi e come avvicinarsi a Lui. Nel libro del Levitico vengono presentate modalità dell'adorazione, sacrifici, cerimonie, riti, liturgia, disposizioni, purificazioni,  convocazioni, giorni sacri, osservanze, avvertimenti. Tutti questi riti materiali erano stati dati per insegnare verità spirituali che avrebbero riguardato Cristo.
Il libro del Levitico diventa importante, quando il suo contenuto viene esaminato alla luce del Nuovo Testamento.

Prendiamo in esame sette punti:

1. Le cinque offerte che si trovano all'inizio del libro, nei capitoli da 1 a 7, e l'attenzione dedicata al sangue al capitolo 17 tratteggiano molto chiaramente la figura di Cristo: dipingono in profondità la sua natura umana e divina e in dettaglio la sua morte (leggi l'approfondimento: Le offerte nel Levitico)

2. La consacrazione dei sacerdoti, nei capitoli da 8 a 10, rivela quanto fosse serio il compito di sacerdote e quanto i sacerdoti dovessero ubbidire a Dio in maniera molto specifica e non  superficialmente o come pensavano fosse meglio.

3. Dal capitolo 11 al 15 troviamo delle nozioni d’igiene davvero notevoli: Dio si occupa del benessere materiale, oltre che spirituale, del suo popolo. La santificazione interiore era collegata a quella esteriore e la purezza doveva essere sia morale che fisica. Vengono date istruzioni sulle fonti di contagio, la disinfezione, la profilassi e l’alimentazione.
In un’epoca in cui regnavano l’ignoranza e la superstizione, c’è da rimanere stupefatti nel trovare prescrizioni igieniche tanto accurate ed avanzate. L'alimentazione che Dio prescrisse al suo popolo, descritta nel capitolo 11, era salutare e terapeutica.

4. Il grande giorno dell'espiazione, nel capitolo 16, prefigura in maniera abbastanza dettagliata il senso del sacrificio di Cristo.  

5. Nei capitoli da 18 a 22 di Levitico, possiamo vedere l'enfasi che viene messa sui piccoli dettagli della vita di tutti i giorni del popolo di Dio. Anche la legislazione sociale del Levitico è avanzata rispetto alla sua epoca: regole improntate alla giustizia e all'etica definiscono la posizione degli operai, dei poveri, degli stranieri, dei malati e degli anziani.

6. Il capitolo 23 presenta un calendario di festività con un'eco profetica che ancora oggi ci ricorda degli aspetti specifici e fondamentali del rapporto a tu per tu con Dio (leggi l'approfondimento: Le feste ebraiche).

7. Nei capitoli da 24 a 27, sono descritte le leggi date da Dio per l'amministrazione di Israele. Esse sono utili sia per capire la storia travagliata della nazione che la sua importanza nel futuro.

Nel Levitico troviamo inoltre molte profezie, che ci fanno capire che la nazione di Israele e la Terra Promessa si intrecciano fino all'eternità.

 

03 levitico

Venerdì, 12 Dicembre 2014 14:58

Esodo

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Questo libro continua il racconto iniziato in Genesi. La parola Esodo significa "uscita" e narra la storia di come Dio, in maniera potente e sovrannaturale, liberò Israele dalla schiavitù in Egitto sotto la guida di Mosè. È il libro della redenzione: il popolo schiavo viene liberato, il popolo liberato viene preservato, sia nell'uscita dall'Egitto che nel deserto; infine, il popolo preservato viene santificato attraverso la conoscenza e la pratica della legge.

L'ESODO IN BREVE

Dal capitolo 1 al capitolo 11, è in evidenza la figura di Mosè, il liberatore, che giganteggia in tutto lo scritto. In questi capitoli, viene raccontata la sua nascita, i suoi anni presso la corte del Faraone, la sua fuga nel deserto, dopo l'uccisione di un Egiziano, e la sua vita a Madian, il tutto condensato in due capitoli. I capitoli 3 e 4 raccontano della missione che Dio ha affidato a Mosè, quelli successivi, invece, il percorso che porta Dio a mostrare la sua potenza contro il Faraone e il suo popolo tramite le nove piaghe.

Il capitolo 12 fa un resoconto della liberazione di Israele. Viene raccontata l'istituzione della festa di Pasqua e la morte dei primogeniti, decima e ultima piaga mandata da Dio sugli Egiziani tramite Mosè.

Nei capitoli 13 e 14 del libro dell'Esodo, si legge del passaggio del Mar Rosso da parte degli israeliti, e della distruzione dell'esercito egiziano, grazie alla potenza di Dio.

Dal capitolo 15 in avanti, la storia del popolo si svolge nel deserto: qui esso riceve in maniera del tutto sovrannaturale la manna, le quaglie, l'acqua, e tutto quello che serviva per sostentare un intero popolo composto da seicentomila uomini, più bambini e bestiame in gran quantità. Vengono date anche le tavole della legge, le indicazioni sul vivere civile e alcune leggi morali.

L'ultima parte dell'Esodo, dal capitolo 25 in avanti, è dedicata alle indicazioni che Dio fornisce a Mosè su come costruire il Tabernacolo, una sorta di grande tenda mobile eretta in mezzo al deserto, che Dio scelse come dimora in mezzo al suo popolo, intorno al quale le tribù si dovevano accampare con un ordine preciso: è interessante vedere come il libro dell'Esodo concluda con l'immagine della nuvola (visibile di giorno) e del fuoco (visibile di notte), che rappresentano la gloria di Dio sopra il Tabernacolo. Ogni volta che la nuvola di giorno si alzava, era tempo per il popolo di mettersi in marcia.
A questo proposito, notiamo che Dio aveva scelto allora di dimorare in mezzo al suo popolo, e ancora oggi Dio chiede di dimorare nella vita dell'uomo.

Leggi l'approfondimento: L'Esodo e Gesù 

 

02 esodo

Venerdì, 05 Dicembre 2014 18:56

Genesi

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01 genesi 

Gli Ebrei usavano come titolo di un libro le sue prime parole, perciò chiamarono il primo libro delle Sacre Scritture bereshit, “nel principio”, perché è proprio con queste parole che comincia la Genesi. Il titolo “Genesi” viene dalla traduzione in lingua greca dell’Antico Testamento e significa “origine”, visto che al suo interno troviamo informazioni sull’origine del mondo, dell’uomo, della caduta nel peccato e la conseguente entrata della morte nel mondo, del popolo di Israele e del piano di redenzione per l’umanità.

Per quanto riguarda l'autore, la critica letteraria ha prodotto una serie di teorie sulla paternità del libro. Ci sono diversi testi in commercio che affrontano le varie ipotesi, ma la più accreditata è che l'autore della Genesi sia Mosè: infatti Gesù stesso indica diverse volte Mosè come l’autore del Pentateuco.

Mosè visse circa trecento anni dopo gli ultimi avvenimenti descritti in Genesi. Si pensa che egli abbia scritto la Genesi mentre si trovava a Madian, nei quarant’anni successivi a quelli trascorsi come principe in Egitto, oppure nel deserto, dopo essere stato sul monte con Dio, dove probabilmente ricevette istruzioni su ciò che doveva scrivere. Pertanto, durante il viaggio del popolo verso la terra promessa, Mosè si sarebbe dedicato anche alla composizione di questo libro, per lasciarci un resoconto affidabile dei principali avvenimenti dalla creazione alla storia del patriarca Giuseppe.
Genesi testimonia l’onnipotenza e la signoria di Dio e ci parla dell’interesse che Egli mostra per l’uomo, nonostante il suo peccato.

Possiamo suddividere il libro in due grandi sezioni:

A - Ingresso del peccato nel mondo (capitoli 1-11): qui troviamo la storia primordiale, con un racconto che copre un arco temporale di almeno duemila anni

I. Creazione, capitoli1-2

II. Caduta, capitoli 3-4

III. Diluvio, capitoli 5-9

IV. Torre di Babele e confusione delle lingue, capitoli 10-11

(Clicca qui per l'eggere l'approfondimento "Creazione, peccato e fede" )

B - Preparazione della venuta del Redentore dell'umanità (capitoli 12-50): ci viene raccontata la storia dei patriarchi, che si svolge in circa 350 anni

I. Abramo, la fede, capitoli 12-23

II. Isacco, il figlio amato, capitoli 24-26

III. Giacobbe, Dio castiga chi ama, capitoli 27-36

IV. Giuseppe, la sofferenza e la gloria, capitoli 37-50

 (Clicca qui per leggere l'appprofondimento "Stai lottando contro Dio?" )

 

01 genesi

 

Venerdì, 05 Dicembre 2014 14:53

I libri della Bibbia

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LA STRUTTURA DELLA BIBBIA

La Bibbia è divisa in due parti: L'Antico e il Nuovo Testamento.
Nell'Antico Testamento troviamo principalmente la storia delle origini dell'umanità e del popolo di Israele e del suo rapporto con Dio.
Il Nuovo Testamento si incentra sulla venuta di Gesù e, a seguire, sull'opera degli apostoli.
In realtà, questa divisione è soltanto apparente e utile per collocare alcuni fatti temporalmente. A ben vedere però, l'Antico Testamento è ricchissimo di riferimenti alla vita di Cristo, alla sua venuta sulla terra e alla sua natura divina, mentre il Nuovo Testamento contiene continui rimandi e conferme degli scritti più antichi. Suggeriamo per affrontare la lettura della Bibbia di seguire le indicazioni riportate qui.

Di seguito sono elencati e suddivisi per tipologia, gli scritti che compongono la Bibbia:

Antico Testamento

Pentateuco

Genesi

Esodo

Levitico

Numeri

Deuteronomio

Libri storici

Giosuè

Giudici

Rut

1 e 2 Samuele

1 e 2 Re

1 e 2 Cronache

Esdra

Neemia

Ester

Libri Poetici

Giobbe

Salmi

Proverbi

Ecclesiaste

Cantico dei Cantici

Libri profetici

Isaia

Geremia

Lamentazioni

Ezechiele

Daniele

Osea

Gioele

Amos

Abdia

Giona

Michea

Naum

Abacuc

Sofonia

Aggeo

Zaccaria

Malachia

Nuovo Testamento

Vangelo secondo Matteo

Vangelo secondo Marco

Vangelo secondo Luca

Vangelo secondo Giovanni

Atti degli apostoli

Lettera di Paolo ai Romani

1 e 2 lettera di Paolo ai Corinzi

Lettera di Paolo ai Galati

Lettera di Paolo agli Efesini

Lettera di Paolo ai Filippesi

Lettera di Paolo ai Colossesi

1 e 2 lettera di Paolo ai Tessalonicesi

1 e 2 lettera di Paolo a Timoteo

Lettera di Paolo a Tito

Lettera di Paolo a Filemone

Lettera agli Ebrei

Lettera di Giacomo

1 e 2 lettera di Pietro

1, 2 e 3 lettera di Giovanni

Giuda

Apocalisse

Venerdì, 05 Dicembre 2014 13:44

Come leggere e studiare la Bibbia

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La Bibbia è un libro che potrebbe spaventare molti per la sua complessità e per gli argomenti non sempre facili da comprendere ad una prima lettura. Il sito Bibbia.it nasce proprio per aiutarti a capire quello che leggi e per avvicinarti sempre di più a comprendere l'amore che Dio ha per te. Ti consigliamo di seguire i suggerimenti qui sotto per essere pronto ad affrontare la lettura nel migliore dei modi.

  • la Bibbia si spiega con la Bibbia e con Dio.
    Se si vuole studiare la Bibbia dobbiamo tener presente un principio basilare: la Bibbia si spiega con la Bibbia. Questo vuol dire che la chiave per comprendere una parte della Bibbia è offerta dalla Bibbia intera. Se troviamo un versetto difficile, la spiegazione si troverà guardando in qualche altra parte della Scrittura.
    E’ altrettanto importante un altro principio: chiedere la guida e l’illuminazione di Dio che è l'ispiratore di questo libro.
    Altro aspetto importante è meditare con calma quello che si legge: sarà meglio fare poco, ma con costanza.

  • Non cominciare da Genesi.
    Un'altra cosa da tenere presente è che, benchè la Bibbia sia una collezione di libri di autori diversi posizionati in maniera quasi cronologica, cominciare da Genesi non è assolutamente consigliabile. Il Nuovo Testamento richiama tantissime parti dell'antico Testamento: è più utile quindi iniziare dai Vangeli e ogni volta che ci si troverà davanti ad un richiamo dell'Antico Testamento sarà buono prendere in considerazione il personaggio o la storia citata andandola a cercare nella sezione di Bibbia in cui è contenuta.
    Ti suggeriamo di leggere questi due articoli, "Come affrontare la lettura dell'Antico Testamento" e " Come affrontare la lettura del Nuovo Testamento".
    Questi sono solo un paio dei tanti metodi. Se seguirai la lettura insieme ai programmi audio de Il Libro più letto ti accorgerai che la lettura prosegue in maniera mista: un libro dell'Antico Testamento seguito da uno del Nuovo.

Se vuoi affrontare uno studio più approfondito della Bibbia, ti consigliamo di prendere in considerazione anche altri ausili, che vogliamo elencare qui sotto:

  • in primo luogo vogliamo ricordare che esistono diverse versioni della Bibbia, semplicemente perchè nel tempo diverse persone si sono approcciate alla traduzione di questo testo sacro. Anche semplicemente un confronto fra diverse versioni e traduzioni può essere utile ad approfondire lo studio. Puoi trovare le più importanti e autorevoli già nel sistema di ricerca che ti proponiamo qui sul sito. Nonostante le leggere diversità che possiamo incontrare nelle differenti traduzioni, vogliamo ricordare che oltre il 99% della Bibbia è coerente con i testi più antichi che gli archeologi continuano a ritrovare durante gli scavi, e questo ci garantisce di leggere qualcosa che ancora oggi è autentico.

  • Tieni un vocabolario della lingua italiana a portata di mano: tornerà utile per trovare i significati di parole oramai non più di uso comune.

  • Sicuramente utile è il dizionario biblico . In esso sono spiegate le parole che si trovano nella Bibbia, per esempio i nomi propri di persona, di luogo, termini come sacerdozio, conversione, santificazione. Sono tracciate in modo riassuntivo le biografie dei maggiori personaggi biblici e vi si trovano indicazioni di natura storica, archeologica e linguistica; in riferimento ai libri biblici, troveremo le questioni relative al loro contenuto e informazioni sulla data di composizione, sull’autore e i destinatari.

  • Per concludere, vorremmo suggerire l'utilizzo dei commentari. Contengono informazioni di carattere introduttivo: sull’autore, sui destinatari, sugli scopi, sul contenuto e sulle circostanze che hanno determinato la composizione del libro biblico. Segue, poi, il commento vero e proprio con la spiegazione delle parole usate nei testi originali. Alcuni procedono versetto per versetto, altri per sezioni: comunque, sapere cosa gli studiosi prima di noi hanno dedotto e capito relativamente a ciò che è scritto nella Bibbia può essere decisamente utile. Il commentario ci fornisce quelle informazioni che difficilmente potremmo ricavare da soli e ci accompagna nella lettura.
    Esistono anche versioni ridotte che sono state introdotte nelle Bibbie e in maniera più concisa spiegano il significato dei vari passaggi.

Per reperire il materiale necessario ti suggeriamo di contattare le librerie presenti nell'elenco che trovi qui.


 

Venerdì, 05 Dicembre 2014 14:10

Che cos'è la Bibbia?

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La parola "Bibbia" viene dal greco e significa letteralmente libri. La Bibbia, infatti, è un insieme di libri redatti da una quarantina di autori diversi, durante un periodo di circa 1500 anni. La spettacolarità di un insieme di questo genere sta nel fatto che autori di diverse classi sociali (re, pescatori, sacerdoti, profeti, funzionari governativi, pastori eccetera) sono riusciti a scrivere testi che, di sottofondo, presentano una sovrannaturale unità di temi, che si intrecciano in maniera unica dalla prima all'ultima pagina.

Nella Bibbia (2 Timoteo 3:16), troviamo scritto che l'intero libro è stato ispirato direttamente da Dio e, man mano che ci si addentra nel testo leggendolo a cuore aperto, questa tesi risulta sempre più confermata e vera.

La Bibbia è divisa in due parti: L'Antico e il Nuovo Testamento.
Nell'Antico Testamento, redatto originalmente in ebraico,  troviamo principalmente la storia delle origini dell'umanità, del popolo di Israele e del suo rapporto con Dio.
Il Nuovo Testamento, che è stato scritto in greco, si incentra sulla venuta di Gesù e, a seguire, sull'opera degli apostoli.
In realtà, questa divisione è soltanto apparente e utile per collocare alcuni fatti temporalmente. A ben vedere, l'Antico Testamento è ricchissimo di riferimenti profetici sulla vita di Cristo, sulla sua venuta sulla terra e sulla sua natura divina, mentre il Nuovo Testamento contiene continui rimandi e conferme degli scritti più antichi.

 Ti consigliamo di leggere gli articoli che ti proponiamo sotto, prima di procedere con la lettura della Bibbia, per iniziare a capire meglio come orientarti all'interno di questo meraviglioso libro.

Come è strutturata la Bibbia?

La Bibbia è veramente la Parola di Dio? Se sì, Perchè?

La storia della Bibbia in breve

Come leggere e studiare la Bibbia?

La Bibbia si contraddice?

 

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