08 rut

Il libro di Rut è l'unico libro della Bibbia dedicato interamente ed esclusivamente alla storia di una donna. È  composto di soli quattro capitoli e racconta una vicenda svoltasi in un periodo di circa dodici anni. Rut, la protagonista, era una moabita e proveniva quindi dal paganesimo e dall’idolatria che si praticava nella sua patria.

Ecco la storia; un uomo della città di Betlemme emigrò con la moglie e due figli maschi nel paese di Moab, dove questi ultimi si sposarono con due donne del luog. Il padre, di nome Elimelec, morì e poi morirono pure i due figli. La vedova, Naomi, rimase sola con le due nuore, Orpa e Rut. Quando Naomi decise di tornare in patria, solo la seconda la seguì. È commovente leggere la risposta di Rut alla suocera, che cercava di convincerla a tornare indietro:

«Non pregarmi di lasciarti, per andarmene via da te; perché dove andrai tu, andrò anch'io;
e dove starai tu, io pure starò; il tuo popolo sarà il mio popolo, e il tuo Dio sarà il mio
Dio.» 
(Rut 1:16)

Rut si prese cura della suocera e, mentre si trovava a spigolare in un campo di grano, per procurarsi un po’ di cibo, incontrò Boaz, il proprietario del campo.
Boaz era anche parente di Elimelec (e quindi del defunto marito di Rut) e, secondo la legge di Mosè, se un uomo moriva senza eredi, il parente più prossimo poteva (e anzi, avrebbe dovuto) sposare la vedova per suscitare un erede al defunto.
Boaz volle far valere questo diritto su Rut e dal loro matrimonio nacque Obed, il nonno del re Davide.

Così, alla fine del racconto, vediamo come il libro chiarisca la genealogia di Davide, gli anelli di congiunzione da Perets a Davide. Rut fu la bisnonna di Davide: ciò mostra che Dio ha usato sangue non ebraico per formare una famiglia speciale, dalla quale sarebbe nato il Messia che avrebbe redento tutte le nazioni, Gesù.

Il libro di Rut ci dà anche una bella prefigurazione di quella parte della Chiesa che, pur essendo formata da persone di origine non ebraica, e quindi estranea ai patti e alle promesse fatte ad Israele, viene acquistata per grazia dal parente-redentore, entrando così anch'essa a far parte delle promesse divine.

Ti invitiamo a leggere l'approfondimento "Boaz, figura di Cristo?"

 

08 rut

Pubblicato in bibbia

In questa sezione vorremmo presentare un quadro molto sintetico degli avvenimenti narrati nella Bibbia.

Dio, dopo aver creato l’universo, creò l’uomo e lo mise nel giardino di Eden.
L’uomo peccò, disubbidendo al suo Creatore e decadendo dalla posizione che Egli gli aveva conferito, ma Dio preannunciò un piano di redenzione per il genere umano.
Egli chiamò Abramo dal paese dei Caldei e lo condusse nella terra di Canaan, era attraverso la sua discendenza che sarebbe arrivato il Salvatore.
I discendenti di Abramo emigrarono in Egitto, dove divennero così numerosi da formare una nazione.
Costretti alla schiavitù dagli Egiziani, furono liberati da Mosè e condotti di nuovo nella terra che era stata promessa ad Abramo, il paese di Canaan. Israele, il popolo disceso da Abramo, fu per secoli governato da una monarchia, i cui re di spicco furono Davide e Salomone.
All’epoca di Roboamo, figlio di Salomone, il regno andò incontro ad una divisione. La parte settentrionale, chiamata Israele o regno del Nord, durò ancora duecento anni, fino a quando la popolazione fu deportata dagli Assiri, intorno al 721 a.C. La parte meridionale, chiamata Giuda, venne deportata anch’essa dai Babilonesi tra il 597 e il 586 a.C.
Nel 536 a.C. cominciò un rimpatrio degli esuli e l’entità nazionale fu ricostituita.
Il periodo dell’Antico Testamento si chiude con questi avvenimenti e, per quattrocento anni, Dio non parlò più al suo popolo per mezzo dei profeti che avevano accompagnato Israele durante tutte le sue vicende.
Trascorso questo periodo di silenzio, comparve un profeta, Giovanni Battista. Egli preparava la via al Messia annunciato in tutto l’Antico Testamento. Il piano di Dio in favore dell’uomo trovava il suo compimento con la venuta di Gesù.
Il Messia Gesù morì per i peccati dell’uomo e, alla sua resurrezione, diede ordine ai suoi discepoli di annunciare a tutte le nazioni la storia della sua vita e della sua opera di salvezza.
Gli Apostoli diffusero la Buona Notizia in tutto il mondo allora conosciuto.

L’intera Bibbia è fondata su Gesù e sulla sua promessa di vita eterna per coloro che credono in Lui.
Il Messia è al centro della storia biblica e al centro della storia dell’umanità. L’Antico Testamento preannuncia la sua venuta, i profeti avevano proclamato la sua nascita miracolosa, la sua vita sulla terra, la sua morte espiatoria, la sua resurrezione corporale. il Nuovo Testamento ce ne descrive i dettagli, proiettandoci nel futuro del suo ritorno.


«Queste cose sono state scritte affinché crediate che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio e affinché credendo abbiate vita nel suo nome» (Giovanni 20:31).


Dunque era necessario che tutto ciò fosse scritto, affinché potessimo leggere e conoscere le immutabili promesse di Dio.

Pubblicato in bibbia

Vorremmo puntare un momento i riflettori su un passo biblico che troviamo in Deuteronomio e che è emblematico per comprendere come mai il popolo di Israele, al tempo di Cristo, aspettasse un "profeta".

Pubblicato in Approfondimenti

05 deuteronomio

 

Il titolo “Deuteronomio” deriva dal greco e significa “seconda legge” o “ripetizione della legge”. Ormai, tutta la generazione che era uscita dall’Egitto e aveva ricevuto i Dieci comandamenti sul monte Sinai era morta durante i quarant'anni nel deserto. Una nuova generazione si stava preparando ad entrare in Canaan, la Terra Promessa, perciò la ripetizione non era certo superflua. Nel Deuteronomio, la legge viene descritta nel suo insieme e, in qualche modo, spiegata. Da quel momento in poi, sarebbe stata applicata in un contesto di vita diverso, non più nomade, ma di tipo stanziale, in quanto il popolo si sarebbe stabilito nel paese di Canaan. Il nuovo assetto avrebbe comportato delle piccole modifiche della legge in vigore, con lo scopo di adattarla all'inedita situazione.

Anche il Deuteronomio è ricchissimo di riferimenti e prefigurazioni che rimandano a Gesù. Clicca qui per leggere l'approfondimento «La figura di Cristo e il Deuteronomio»

 

IL DEUTERONOMIO IN BREVE

Il libro può essere suddiviso in tre parti principali, seguite da alcuni capitoli conclusivi di tipo storico.

La prima parte (capitoli 1-4) è sostanzialmente un excursus storico, nel quale vengono ricordati i punti salienti del viaggio compiuto nel deserto dalla generazione precedente. Mosè non trascura di far presenti anche i benefici che Dio ha elargito in quel lungo periodo di pellegrinaggio.

Nella seconda parte (capitoli 5-26), si trovano una ripetizione dei Dieci comandamenti, con annesse raccomandazioni a non dimenticarli, ed una ricapitolazione di tutti i principi morali e spirituali stabiliti da Dio. Se avesse messo in pratica le leggi di Dio, il popolo avrebbe goduto delle benedizioni promesse; quando se ne fosse allontanato, gli sarebbero toccate disgrazie, persecuzioni, esilio. I princìpi che leggiamo nel Deuteronomio si sono poi dimostrati veri in tutta la storia del popolo eletto da Dio.

La terza sezione (capitoli 27-28) può essere considerata come una conclusione delle parti precedenti. Troviamo qui l’ordine di scolpire le parole della legge sul monte Ebal, una proclamazione di benedizioni e maledizioni (come risultato dell’ubbidienza o della disubbidienza) e il rinnovo del patto che Dio aveva stipulato con il suo popolo.

I capitoli seguenti possiamo considerarli come un’appendice storica.
Mosè indicò pubblicamente come suo successore Giosuè e le ultime istruzioni furono rivolte ai leviti e ai sacerdoti, affinché leggessero periodicamente al popolo le parole della legge.
Nei capitoli 32 e 33, Mosè riporta un canto e una benedizione: con il primo, egli illustra l’amore del Signore verso il suo popolo e descrive Dio come una Rocca, un fondamento sicuro; con la benedizione che rivolge ad Israele, si comporta come un padre che, prima di morire, benedice i suoi figli.
L’ultimo capitolo, il 34, è il commovente racconto della sua morte.

A conclusione del libro, troviamo queste parole:

«Non c'è mai più stato in Israele un profeta simile a Mosè, con il quale il SIGNORE abbia trattato faccia a faccia»  (Deuteronomio 34:10).

È interessante notare che Dio cerca sempre un rapporto diretto con i suoi figli. E tu, sei pronto a sentire la voce di Dio?

 

05 deuteronomio

Pubblicato in bibbia

Non scenderemo nei dettagli di tutte le feste bibliche, ma daremo alcuni accenni per orientarsi nella cultura ebraica, nella quale molti dettagli hanno significati simbolici.

Pubblicato in Approfondimenti

“Pasqua” viene dal termine ebraico pèsach, che significa “passare oltre”. Stiamo parlando di quella decisiva e fatale notte in Egitto, durante la quale la piaga finale, la morte dei primogeniti, stava per abbattersi sul popolo.

Pubblicato in Approfondimenti

Abbiamo letto nell'introduzione all' Esodo che Dio diede ad Israele la legge, sul Monte Sinai: oltre ai Dieci comandamenti, c'erano anche delle leggi civili e cerimoniali. Le leggi erano quindi di due tipologie: una morale, che mostrava perché la santità fosse importante, ed una rituale che rivelava in che modo la santità poteva essere raggiunta.

Pubblicato in Approfondimenti
Pagina 2 di 2
IMPORTANTE! QUESTO SITO UTILIZZA I COOKIE E TECNOLOGIE SIMILI
Questo Sito utilizza cookie di profilazione di altri siti per inviarti pubblicità in linea con le tue preferenze. Se vuoi sapere di più o negare il consenso a tutti o alcuni cookie clicca qui. Se accedi ad un qualunque elemento sottostante o chiudi questo banner, acconsenti all'uso dei cookie. Per saperne di piu'