La lettera a Tito e le due lettere a Timoteo sono sempre state trattate dagli studiosi come un gruppo unico, perché hanno tanto in comune, non solo nello stile, ma anche nel contenuto. Molte delle esortazioni in esse contenute sono chiaramente personali, ma allo stesso tempo buona parte del materiale sembra essere destinato alle comunità in cui Timoteo e Tito svolgevano il loro ministero.

Tito era un greco convertitosi inseguito alla predicazione di Paolo. Non viene mai nominato nel libro degli Atti, ma il suo nome compare spesso nelle lettere di Paolo. Come Timoteo, anche Tito era giovane, pieno di talento e intimo amico dell’apostolo. Troviamo il suo nome in collegamento con la chiesa di Corinto, che visitò almeno due volte per risolvere alcune situazioni e portare le lettere di Paolo. Il fatto che Paolo lo scegliesse per compiti così delicati indica che doveva considerarlo un uomo capace, saggio e pieno di tatto.
L’opinione prevalente è che, dopo la liberazione della prima prigionia romana, Paolo sia tornato insieme a Tito verso oriente, facendo tappa a Creta. Siamo intorno all’anno 63 d.C. Sappiamo che Tito fu lasciato a Creta per organizzare le chiese. Quest’isola a sud-est della Grecia vantava un’antica civiltà, ma pessimi costumi e morale: è interessante, a riguardo, la citazione del poeta cretese Epimenide (600 a.C.) che Paolo inserisce nella lettera che stiamo esaminando: «Uno dei loro, proprio un loro profeta, disse: “I Cretesi sono sempre bugiardi, male bestie, ventri pigri”» (1:12).

Vediamo ora più da vicino il contenuto di questa lettera.
Fu scritta probabilmente nel 65 d.C., dopo la prima prigionia di Paolo e la successiva scarcerazione. Per la sua somiglianza con la prima lettera a Timoteo, si ritiene sia stata scritta nello stesso periodo. L’una e l’altra trattano lo stesso argomento: la nomina di guide spirituali idonee per le nascenti comunità. Sia Tito a Creta che Timoteo ad Efeso erano chiamati a risolvere problemi simili: stabilire degli anziani in ogni città (1:5), esporre insegnamenti conformi alle Sacre Scritture (2:1) e ricordare l’autorità certa della Parola di Dio (1:9).
Per tali argomenti, la lettera a Tito, e le due indirizzate a Timoteo, sono importanti anche per la nostra età moderna. Esse hanno sempre fornito saggi consigli pratici ai responsabili delle chiese cristiane.


Il primo capitolo tratta della costituzione degli anziani (detti anche vescovi) in alcune chiese locali dell’isola di Creta. Paolo riferisce con cura ciò che Tito doveva riscontrare in coloro che sarebbero stati preposti alla guida della chiesa. Due importanti requisiti erano la capacità nell’insegnare e la presenza di un temperamento trasformato dall’opera di Dio nella propria vita. L’apostolo, inoltre, riassume brevemente l’impatto che la vera conversione necessariamente produce nell’individuo (3:3-8). Altrimenti, per dirla con il noto predicatore Spurgeon, «Se il tuo cuore non è santo e la tua vita non è trasformata, non sei salvato. Se il Salvatore non ti ha santificato, rinnovato dandoti amore per la santità e odio per il peccato, non puoi essere una nuova creatura. La Grazia che non ci rende meglio dei perduti non può essere grazia.»
L’idea centrale che riscontriamo in questa lettera è che le buone opere non costituiscono la base della salvezza, ma ne sono certamente la dimostrazione.
Quelli che si dicono cristiani devono dimostrarlo portando frutti degni della fede che è in loro. A questo proposito vi invitiamo, a leggere il breve approfondimento «Fede o buone opere: cosa viene prima?».

Gli altri due capitoli affrontano il tema del comportamento delle varie categorie di membri della chiesa locale. Giovani, vecchi, uomini e donne, casalinghe e lavoratori, in ogni ambito della vita i cristiani devono manifestare la grazia di Dio.
Paolo menziona anche in questa lettera il ritorno di Gesù e ne parla come di una verità molto pratica e concreta. Il fatto che Gesù tornerà sulla terra non viene mai presentato come un discorso astratto per soddisfare le nostre curiosità sul futuro, ma uno stimolo a vivere una vita santa in attesa del Suo ritorno.

Tu sapevi che Cristo ritornerà? Scrivici per saperne di più!

 

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Pubblicato in bibbia
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