Il Nuovo Testamento

Il Nuovo Testamento comincia con il racconto, contenuto nei Vangeli, della venuta di Gesù, della sua opera, della sua morte e resurrezione per poi continuare con gli Atti degli Apostoli, le lettere indirizzate a diverse chiese e singoli cristiani, e concludersi infine con l'Apocalisse, ovvero la rivelazione delle cose future. Fra la fine dell'Antico Testamento e il Nuovo intercorrono circa quattrocento anni, periodo durante il quale politicamente si susseguirono l'egemonia persiana, quella macedone ed infine quella romana.

I Vangeli sono quattro e sono stati scritti specificatamente per le quattro principali categorie di persone di quel tempo. Non si può comprendere il messaggio di ciascun Vangelo se non si capisce bene a chi è indirizzato.

  • Il Vangelo secondo Matteo è stato scritto principalmente per la nazione di Israele. È stato redatto in greco, ma probabilmente da fonti ebraiche, ed era indirizzato in primo luogo alle persone religiose che conoscevano bene l'Antico Testamento: infatti, è ricchissimo di riferimenti che mettono in risalto Gesù come Messia.

  • Il Vangelo secondo Marco fu scritto principalmente per gli antichi Romani, uomini d'azione che credevano che governo, legge e ordine fossero le chiavi con cui poter controllare il mondo. E molta gente oggi pensa lo stesso. È vero che la legge e l'ordine sono importanti, ma anche i Romani capirono che non potevano regnare solo su quella base. Il mondo aveva bisogno di sentire di una persona che credeva nella legge e nell’ordine, ma che offriva anche il perdono dei peccati e la grazia e misericordia di Dio. È questo il Gesù che Marco presenta ai Romani.

  • Il Vangelo secondo Luca è stato scritto principalmente per un uditorio di mentalità greca, cioè per persone abituate a pensare molto, intellettuali che avevano bisogno di una narrazione ordinata e oggettiva di ciò che era successo nella vita di Gesù e sei suoi seguaci.

  • Il Vangelo secondo Giovanni è stato scritto con il chiaro intento di far conoscere al lettore, chiunque esso sia, la divinità di Cristo, il Salvatore che ha potere di salvare l'uomo peccatore e bisognoso di perdono.

Negli Atti degli Apostoli troviamo gli avvenimenti che seguono la resurrezione di Cristo e la sua ascensione al cielo: la venuta dello Spirito Santo, la nascita della chiesa e la diffusione del Vangelo ad opera degli Apostoli.

Le Lettere nel Nuovo Testamento sono ben 21, di cui 13 scritte dall'apostolo Paolo. È interessante notare che quelle più antiche furono scritte prima della stesura dei Vangeli. Esse avevano uno scopo essenzialmente pratico, e per questo motivo sono un ottimo modo per comprendere le caratteristiche delle chiese e dei cristiani dei primi tempi. In queste lettere troviamo la discussione di problemi dottrinali e morali, le indicazioni necessarie per riportare ordine e chiarezza nelle comunità di cristiani sparsi dell'area mediterranea e il profondo desiderio di supportarli spiritualmente nel loro cammino con Dio. Le lettere scritte dall'apostolo Paolo sono quelle ai Romani, ai Corinzi, ai Galati, agli Efesini, ai Filippesi, ai Colossesi, ai Tessalonicesi; a queste si aggiungono le lettere comunemente chiamate pastorali scritte a Timoteo e a Tito e la lettera personale a Filemone. Le ulteriori lettere presenti nel Nuovo Testamento sono ad opera di Giacomo, Pietro, Giovanni e Giuda. Soltanto la lettera agli Ebrei è di dubbia attribuzione.

L'Apocalisse conclude il Nuovo Testamento con avvertimenti, ammonizioni, e allude a come sarà il ritorno di Gesù e il giudizio finale.

 

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